venerdì 13 dicembre 2013

Lung-Ta Cavalli del Vento

il Cavallo del vento simboleggia la direzione e la velocità con la quale i desideri vengono trasmessi e  porta sul dorso la “gemma che esaudisce i desideri” e che armonizza i quattro grandi elementi (terra, fuoco, acqua, aria). L’origine della parola suggerisce il suo significato dello “spazio”, il quinto elemento che fa da supporto degli altri quattro. Inoltre il cavallo simboleggia il movimento, l’energia motrice e, riferito al corpo umano, rappresenta le energie vitali. Esso quindi indica l’armonia degli elementi interni dell’individuo e l’equilibrio che ne deriva, il rafforzamento della vitalità, del potere personale e della salute del corpo. Da qui il nome delle bandiere di preghiera tibetane che spesso vengono chiamate anche “Cavallo del vento”.

LA BATTAGLIA E' ORA.....


lunedì 9 dicembre 2013

Rigenerazione cernunnos Kerkunnos

The snake which accompanies Cernunnos and other Celtic deities is something of a mystery. Snakes in general are associated with fertility, death, and regeneration or healing. Cernunnos' serpent is no ordinary snake but a particular oddity known as a horned or ram-head serpent, sporting a pair of curved horns. Horned snakes (in Celtic iconography) are often associated with healing, especially healing springs.

lunedì 2 dicembre 2013

Tengu 天狗 marzialisti magici e shamani folli....

 I tengu sono esperti di arti marzialitattica, e ottimi armaioli: talvolta insegnano parte del loro sapere ad esseri umani, ad esempio l'eroe Minamoto no Yoshitsune imparò ilkenjutsu dal re dei tengu, Sōjōbō ,non è necessario che lo studente incontri il tengu di persona, perché il tengu può insegnare nei sogni.I tengu assumono varie forme, sono rappresentati come uomini-uccello, dotati di un lungo naso prominente o addirittura di becco, con ali sulla testa e capelli spesso rossi;  La faccia può essere rossa, verde o nera, e le loro orecchie e capelli sono generalmente umani; sono dotati di ali che battono rapidamente come quelle di un colibrì; ali e coda sono piumate, e talvolta lo è tutto il corpo. Possono portare un pastorale buddhista con anelli in cima detto shakujo, che serve a combattere o a difendersi dalla magia oscura.
Gli yamabushi tengu (山伏天狗?), ōtengu (大天狗?) o daitengu sono più umani dei loro cugini karasu: sono alti con pelle e faccia rossa, ma hanno un naso incredibilmente lungo. Spesso sono usati nelle storie per parodiare il buddhismo; portano un bastone () o un martellino. Anche loro talvolta hanno caratteristiche aviarie, come ali o un mantello di piume; secondo alcune leggende hanno dei ventagli hauchiwa, fatti con piume o foglie di Aralia japonica, e li usano per controllare la lunghezza del naso o scatenare fortissime raffiche di vento.
I tengu possono trasformarsi in animali (uccello, volpe, o cane procione ) o esseri umani, anche se generalmente mantengono alcune caratteristiche del loro aspetto, come un naso particolarmente lungo o una costituzione simile ad un uccello.
I tengu sono quasi sempre ritratti vestiti come eremiti di montagna (yamabushi), monaci buddhisti o sacerdoti shintoisti. Anche se sono dotati di ali e possono volare, generalmente sono anche in grado di teletrasportarsi magicamente.

Sono creature capricciose, e le leggende li descrivono a volte benevoli e a volte malvagi; talvolta si divertono a giocare scherzi pesanti, come appiccare fuochi a foreste o porte di templi.
 I tengu amano camuffarsi da viandanti umani, assumendo forme amichevoli, come eremiti itineranti; dopo aver guadagnato la fiducia della vittima, si divertono a usare tecniche ipnotiche ed evocazioni tali che  le vittime spesso si svegliano molto lontano senza alcuna memoria del tempo trascorso
I tengu possono anche comunicare con gli umani per telepatia, e sono talvolta accusati di possessione demoniaca o controllo della mente. A causa dei loro scherzi la gente talvolta lascia loro delle offerte  per ingraziarseli. I Tengu amano dimorare sul monte kuramayama, luogo amato dal Fondatore della AIKIDO Morihei Ueshiba, nonchè luogo in cui si narra abbia ricevuto il Satori REIKI Mikao Usui.....

VOLO SHAMANICO.....





Secondo gli insegnamenti di  Michael Harner  molti elementi sono comuni fra le diverse tradizioni sciamaniche e questi elementi comuni sono la base del core shamanism.
Lo sciamano parte per una realtà non ordinaria, generalmente verso mondi situati in basso, sotto terra, dall’altra parte della terra, chiamati “Mondi inferiori”, oppure viaggia verso mondi situati in alto, verso la volta  celeste, oltre il sole e la luna, chiamati “Mondi superiori”.
Questi viaggi vengono fatti in uno stato alterato di coscienza , o stato sciamanico di coscienza. Questo stato viene anche chiamato “estasi” da  Mircea Elide e si raggiunge tramite l’impiego di varie tecniche, che non necessariamente implicano l’uso di sostanze psicotropiche.
La prima esperienza di Michael Harner tra la tribù dei Conibo nell’Amazzonia, questo stato alterato di coscienza l’ ha raggiunto ingerendo l’ayahuasca, una bevanda allucinogena. Dopo molte altre esperienze presso tribù siberiane, nord americane etcc.. ha osservato che un metodo efficace e comune, diffuso in quasi tutte le tradizioni, per raggiungere lo stato sciamanico di coscienza è l’ascolto di un  suono ritmico e ripetitivo, quasi sempre di  tamburo.
Attraverso il suono del tamburo lo sciamano viaggia verso altri mondi, il rullare continuo gli permette di esplorare altre dimensioni, viene sostenuto nella trance ma nello stesso momento rimane ancora in collegamento con la realtà ordinaria. Il suono del tamburo , gli permette di andare verso l’ignoto ma mantiene un  collegamento per tornare sempre indietro.


lunedì 25 novembre 2013

HAGAL ....

Grandine, bufera, rottura. Questa runa può essere interpretata come un monito che opera nel nostro subconscio per avvertirci che è ora di produrre un cambiamento amaro ma necessario. Un cambiamento da una storia passata, problemi non risolti e lezioni mai imparate. Hagal ci insegna che è ora di affrontare i problemi e riconoscerli in modo da non trovarsi impreparati davanti agli eventi improvvisi e ritrovare la forza di proseguire il cammino.






domenica 27 ottobre 2013

Siamo uomini, e il nostro destino è quello di imparare e venire scaraventati in nuovi, inimmaginabili mondi.
Un guerriero che vede l’energia sa che non c’è limite alle nuove realtà da vedere”.
Carlos Castaneda

venerdì 13 settembre 2013

Desta ciò che assopito giace nel profondo....


...
RISVEGLIA IL FLUSSO CAVALCA L'ONDA DEL KALIYUGA.....
VIS MORE MONTIS LEVITAS MORE AURAE


domenica 12 maggio 2013

L'archetipo del guerriero.... echi ed evocazioni dal PROFONDO

 

Dal Greco antico ὰρχέτῦπος  tipos "modello",
"marchio","esemplare" e  arché "originale":
 Fu Carl Gustav Jung che teorizzò che l'inconscio alla nascita contenga anche delle
 informazioni innate trasmesse in modo ereditario in virtù dell'appartenenza dell'individuo ad una collettività e chiama questo sistema psichico inconscio collettivo, distinguendolo dall'inconscio personale che deriva direttamente dall'esperienza personale dell'individuo.
L'inconscio collettivo, per Jung, è costituito sostanzialmente da informazioni universali, impersonali, innate, ereditarie che lui chiama archetipi. Gli archetipi integrandosi con la coscienza, vengono rielaborati continuamente dalle società umane, si manifestano ''contemporaneamente anche in veste di fantasie e spesso rivelano la loro presenza solo per mezzo di immagini simboliche''.
 ''Come osservò lo psicologo americano William James, l'idea di un inconscio potrebbe venir paragonata con il concetto di campo nella fisica'' ( l'uomo e i suoi simboli C.G Jung)
 Un particolare archetipo potrebbe essere una specifica frequenza , che alcuni individui percepiscono come attiva, presente in loro, istintivamente attraente, per alcuni è il richiamo all'immaginario del guerriero, che assume connotazioni inaspettate, in contesti e situazioni diverse, ma che anche nella società tecnologica, moderna continua ad influenzare nel profondo alcuni individui....

video consigliato

libri consigliati:
 La tenera arte del Guerriero
 arti marziali , combattimento e spititualità nell'immaginario contemporaneo
 Daniele Bolelli
 Le vie solari dell'eroe e del Guerriero
 I quaderni di Avallon
Le arti marziali la dimensione spirituale
 Peter Payne

lunedì 25 marzo 2013

KIKO QI GONG.....Standing meditation ZHAN ZUANG 站桩气功



Questa antica disciplina è stata praticata da innumerevoli secoli , seguendo ispirazioni e metodiche assai diverse e generando scuole di pratica e di pensiero assai dissimili tra loro, è un arcana disciplina bioenergetica cinese, facente parte delle pratiche della Medicina Tradizionale Cinese( MTC), uno dei suoi obbiettivi è consentire di sintonizzarsi con se stessi, stimolare il percorso di interiorità, entrare in uno stato psicofisico che faciliti il sentire, convogliare ed utilizzare meglio l’energia vitale attraverso un profondo contatto con se stessi, ritrovando l’equilibrio tra il corpo e la mente trasformando le tensioni fisiche, energetiche ed emotive, attraverso il movimento, le posizioni del corpo, il respiro, la concentrazione del pensiero focalizzato.
Il Ruan kiko,è definibile come un mix ispirato da insegnamenti diversi. La finalità principale è l'acquisizione di una forza pneumatica.
La pratica è delineata da tre principali filoni le posizioni statiche in piedi (posizione ritzu zen) le posizioni dinamiche , movimenti fluidi ed esplosivi, movimenti e suoni spontanei (flusso libero) Il RUAN KIKO è una libera interpretazione di Francesco Dal Pino, il quale ringrazia gli insegnamenti del maestro Gianni Canfora, il maestro Kenji Tokitsu,il maestro Toshihiko Yayama, ringrazia i suggerimenti dell'amico ed esperto Sergio Specia, e gli stimoli fondamentali suscitati dal REIKI ESSENZIALE del maestro ed amico Beppe Perteghella.