Dal Greco antico ὰρχέτῦπος tipos "modello",
"marchio","esemplare" e arché "originale":
Fu Carl Gustav Jung che teorizzò che l'inconscio alla nascita contenga anche delle
informazioni innate trasmesse in modo ereditario in virtù dell'appartenenza dell'individuo ad una collettività e chiama questo sistema psichico inconscio collettivo, distinguendolo dall'inconscio personale che deriva direttamente dall'esperienza personale dell'individuo.
L'inconscio collettivo, per Jung, è costituito sostanzialmente da informazioni universali, impersonali, innate, ereditarie che lui chiama archetipi. Gli archetipi integrandosi con la coscienza, vengono rielaborati continuamente dalle società umane, si manifestano ''contemporaneamente anche in veste di fantasie e spesso rivelano la loro presenza solo per mezzo di immagini simboliche''.
''Come osservò lo psicologo americano William James, l'idea di un inconscio potrebbe venir paragonata con il concetto di campo nella fisica'' ( l'uomo e i suoi simboli C.G Jung)
Un particolare archetipo potrebbe essere una specifica frequenza , che alcuni individui percepiscono come attiva, presente in loro, istintivamente attraente, per alcuni è il richiamo all'immaginario del guerriero, che assume connotazioni inaspettate, in contesti e situazioni diverse, ma che anche nella società tecnologica, moderna continua ad influenzare nel profondo alcuni individui....
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